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Steps to Connection TC – Alpignano (Italy) 2021

Recentemente, siamo stati testimoni di una polarizzazione delle società basata su notizie costanti e informazioni su conflitti, proteste, minacce e problemi. I giovani stanno crescendo come adulti che temono l’ignoto e si radicalizzano all’interno dei propri gruppi di coetanei.


Abbiamo notato la necessità di rompere questo schema e portare un nuovo approccio che promuova compassione e comprensione reciproca, come l’opposto della radicalizzazione della gioventù. Per questo, un nuovo linguaggio di comunicazione è necessario per poter creare connessioni autentiche in uno spazio aperto alla diversità di opinioni.


Abbiamo considerato la comunicazione nonviolenta (CNV) come un approccio unico
necessario a tutti i livelli della nostra società e comunità, specialmente tra le persone che lavorano con noi per la gioventù.


Per questo abbia creato questo corso di formazione con l’intento di offrire teorie, strumenti e pratiche trasferibili agli operatori giovanili nel loro lavoro quotidiano e che contribuiranno alla costruzione di comunità pacifiche operanti sulla base della fiducia e della comprensione reciproca.

Recently, we have been witnessing polarisation of societies based on constant news and information on conflicts, protests, threats and problems. Young people are growing up into being adults who fear the unknown and radicalise themselves within their own peer groups. 

We saw a need to break this pattern and bring a new approach that fosters compassion and mutual understanding, as the opposite to radicalisation of youth. For this, a new communication language is needed in order to be able to create authentic connections in a space accepting and open to diversity of opinions.

We considered Nonviolent communication (NVC) as a unique approach that is very much needed in all levels of our society and communities, especially among people who work with youth.

This is why we were creating this training course, with the intention to offer theory, tools and practice that are transferable to the youthworkers´ everyday work and contribute to building peaceful communities that are functioning based on trust and mutual understanding.

The equation of the game for all TC – Iscar/Valladolid (Spagna/Spain) 2017

I membrii dell’associazione PLAN Be di Iscar (Spagna) lavorano nel campo della gioventù da circa 12 anni e durante questo periodo di tempo sono stati coinvolti nei processi di riconoscimento dell’educazione non-formale. I metodi non formali hanno un ruolo enorme nello sviluppo educativo dei giovani e ci sono una grande varietà di strumenti diversi che gli operatori giovanili utilizzano in azione. Durante il nostro lavoro sul campo e nei centri giovanili usiamo spesso lo strumento “gioco” e attraverso l’esperienza riconosciamo ora molti aspetti diversi di questo strumento.

A questo proposito abbiamo avuto l’idea di condividere le nostre competenze e conoscenze per lo sviluppo del corso di formazione “L’equazione del gioco per tutti”, in cui gli operatori giovanili potessero riconoscere il ruolo del gioco nel processo di apprendimento non-formale e scoprissero diversi tipi di giochi, la loro struttura e il loro sistema. Abbiamo condiviso ciò che abbiamo sviluppato nel nostro lavoro giovanile reciproco e creato con i partecipanti durante lo sviluppo del corso  nuovi modi interessanti di apprendimento attraverso il gioco.

Durante il corso gli animatori giovanili sono stati coinvolti non solo in questioni pratiche, come i giochi, ma anche in un processo di autovalutazione. Ogni partecipante ha avuto così l’opportunità di riconoscere il metodo “gioco” nel processo di apprendimento non-formale e pianificare come potrebbe essere utile o meno nel suo lavoro quotidiano.

 

 

The organizers of association PLAN Be from Iscar (E) were working on the youth field around 12 years and through this period of time they were involved in process of recognition of non-formal education. The non-formal methods have a huge role in non-formal development among youth and there are a huge variety of different instruments which youth workers are using in action. According to our background as work in suburban camp and in youth centers we use the tool “game” and through experience recognize a lot of different aspects about this instrument.

Related to this, they had the idea to share our skills and knowledge for developing the TC project “The equation of the game for all” where youth workers could recognize the role of the game in non-formal learning process and as well found out the types of the games, their structure and system. We shared of what we developed in our reciprocal youth work and created with participants during the developing of the “equation of the game for all” new interesting ways of learning through playing.

During the TC, the youth workers were involved not just in practical stuff like playing games, but also we involved them in self-assessment processes. Each participant had opportunity to recognize the method “game” in non-formal learning process and plan how it could be useful or useless in his/her work.

Game of T.H.R.O.N.E.S. (Tolerance, Humanity, Reception, Originality, Non-formality, Equality, Sensibility) – Szeged (Ungheria/Hungary) 2017

La discriminazione è un problema serio che colpisce molte persone in tutta Europa. Può essere basato sulla classe sociale, sullo stato educativo, sulla minoranza o sulla disabilità. Abbiamo concentrato la nostra attenzione su questo importante problema e abbiamo voluto dimostrare mostrato ai partecipanti che possono fare molto per marcare la differenza.

L’obiettivo generale di questo programma di scambio era di sensibilizzare i partecipanti sul fatto che la discriminazione è dovuta al non conoscere l’altra persona, il gruppo, la minoranza o la nazionalità. Pertanto il primo passo verso l’accettazione è conoscersi. Abbiamo mirato a creare un gioco da tavolo che potesse promuovere questo processo. Pensiamo infatti che un gioco divertente, creativo e informativo possa essere uno strumento efficace per sviluppare tolleranza e promuovere l’accettazione tra i giovani di tutta Europa. Durante il processo di sviluppo del gioco da tavolo, i partecipanti hanno imparato un modo nuovo e creativo per promuovere l’idea dell’accettazione e dell’inclusione sociale.

Gli obiettivi di apprendimento dello scambio erano:

  • Imparare e comprendere le diverse meccaniche di gioco e trovare nuovi modi per sostenere obiettivi sociali;
  • Creare una squadra interculturale di giovani che collaborano alla creazione di uno strumento innovativo che supporti lo sviluppo della tolleranza e dell’accettazione reciproca;
  • Sperimentare l’inclusione attraverso un processo creativo;
  • Imparare come promuovere l’idea di accettazione e inclusione attraverso la creazione di un gioco da tavolo;
  • Creare un piano d’azione su come condividere il gioco da tavolo sviluppato insieme a quante più persone possibile.

Il programma dello scambio è stato costruito su tecniche di educazione non-formale, tra cui apprendimento sperimentale, tecniche di cooperazione, attività all’aperto, condivisione di idee in gruppo ed esplorazione di sè.

 

 

Discrimination is a serious problem that affects many people all over Europe. Among others, it may be based on one’s social class, educational status, minority or disability. We drew our attention to this important issue and showed young people that they can do a lot in order to make a difference.

The overall aim of this youth exchange program was to make young people aware that discrimination is due to the fact of not knowing the other person, group, minority or nationality. Therefore, the first step towards acceptance is to get to know each other. We aimed to create a board game which fosters this process. We believed that an entertaining, creative and informative game can be an effective instrument for developing tolerance and promoting acceptance among young people all over Europe. During the process of developing the board game, young participants learned a new and creative way to promote the idea of acceptance and social inclusion.

Learning objectives of the youth exchange were:

  • To learn and understand different game mechanics and to find new ways of supporting social purposes;
  • To create an intercultural team of young people who work together on creating an innovative instrument which supports the development of tolerance and acceptance;
  • To experience inclusion through a creative process;
  • To learn how to promote the idea of acceptance and inclusion through the creation of a board game;
  • To create an action plan on how to share the board game developed together with as many people as possible.

The youth exchange program was built on non-formal education techniques, including experimental learning, cooperative techniques, outdoor activities, sharing of ideas with each other as well as personal exploration.

 

Dance for life – Busteni (Romania) 2016

DANCE FOR LIFE è stato un progetto che ha riunito a Busteni, Romania, 49 giovani creativi provenienti da Italia, Slovenia, Polonia, Turchia, Ungheria, Croazia, Romania, per approfondire e promuovere i diritti umani e le libertà fondamentali attraverso laboratori artistici e attività: danza, cinema, recitazione, musica, multimedia. Durante i 15 giorni di attività, i partecipanti hanno creato un film per promuovere i diritti umani e per favorire la cittadinanza attiva e la solidarietà dei giovani attraverso le arti, con momenti di danza e personaggi coinvolti in situazioni limite. I partecipanti, attori e scrittori, hanno trovato le soluzioni migliori per i personaggi per far loro superare le situazioni difficili previste nella sceneggiatura. Inoltre, i partecipanti hanno realizzato un flash mob per promuovere i diritti umani, la pace e la tolleranza, il 24 settembre, 2016, a Brasov. Il problema che il progetto ha affrontato è stata la scarsa conoscenza e la limitata promozione dei diritti umani a livello europeo e internazionale tra i giovani, soprattutto attraverso le arti. Lo scambio è stato realizzato in partenariato con partecipanti di Greenrope Italia

 

 

DANCE FOR LIFE was a project that brought together in Busteni, Romania 49 creative young people, from Italy, Slovenia, Poland, Turkey, Hungary, Croatia, Romania, to deepen and to promote the human rights and fundamental freedoms through Arts Workshops and activities: Dance, Film, Acting, Music, Multimedia. During the 15 days of activities, the participants created a film to promote the human rights and to encourage the active citizenship and solidarity of young people through the arts, with dance moments and characters involved in limit situations. The participants, actors and writers, found the best solutions for the characters to overcome the difficult situations planned in the screenplay. Also, the participants performed a Flash Mob to promote the human rights, peace and tolerance, on September 24, 2016, in Brasov. The problem that the project addressed was the poor knowledge and poor promotion of the human rights at the European and international level among young people, especially through the arts. Youth exchange was realized in partnership with participants from Greenrope Italia

 

Qui potete vedere il flashmob realizzato a Brasov / Here you can have a look to the flashmob realized in Brasov

Qui potete vedere il corto “Love story” / Here you can have a look to “Love story” short movie

Qui potete vedere il corto “Flashback” / Here you can have a look to “Flashback” short movie

Qui potete vedere il corto “Dance for Life” / Here you can have a look to the “Dance for Life” short movie

Qui potete vedere il corto “Woman rights” / Here you can have a look to the “Woman rights” short movie

Qui potete vedere il corto “Tango scenes” / Here you can have a look to the “Tango scenes” short movie

Be a European citizen, become an eco-citizen – La Vancelle/Strasbourg (Francia/France) 2016

Con questo progetto abbiamo voluto mostrare ai partecipanti come vivere insieme ad altri cittadini europei nel rispetto della sostenibilità ambientale ed economica. Ponendo questo tema al centro dell’attenzione, abbiamo cercato di promuovere il dialogo interculturale per stimolare una mentalità creativa e innovativa nei giovani, incoraggiandoli nell’impegno verso una propria attiva cittadinanza europea.

Gli obiettivi dello scambio sono stati:

1. Insegnare ai partecipanti i concetti di sviluppo sostenibile attraverso l’educazione non formale

2. Permettere ai giovani di discutere le loro opinioni su questo tema e di confrontare le pratiche adottate dal loro Paese

3. Promuovere l’apprendimento delle lingue straniere, soprattutto inglese e francese

4. Introdurre i giovani alle differenze culturali

5. Promuovere l’impegno dei giovani verso una cittadinanza europea attiva

Le attività sono state realizzate attraverso laboratori e utilizzando metodi di apprendimento non formali e informali come: gruppi di lavoro e riflessioni, laboratori per arrivare a conoscere i partecipanti e le loro esperienze (metodo di apprendimento tramite discussione), visite culturali sul campo, giochi di ruolo e giochi di presentazione, serate interculturali.

With this project we wanted to show to the participants how to live among other Europeans citizen while respecting the sustainability in terms of the environment and economy. By placing such a subject in the center of attention, we aimed to promote intercultural dialogue, to stimulate a creative and innovative mindset in young people encouraging them in the commitment to active European citizenship.

Objectives of the youth exchange were:

1. To teach participants the concepts of sustainable development through non-formal education

2. To allow young people to discuss their views on this issue and to compare practices adopted by their own countries

3. To promote the learning of foreign languages, especially English and French

4. To confront the young participants to cultural differences

5. To promote youth engagement in active European citizenship.

Activities were implemented  through workshops for youth, using non-formal & informal learning methods like: working groups and reflections, workshops for get to know better participants and their own experiences (discussion learning method), cultural field visits, role playing and presentation games, intercultural evenings.

 

#JeSuisWoman TC – Zagreb (Croazia/Croatia) 2016

I riflettori in Europa sono tuttora puntati sulla crisi dei profughi che, essendo la prima di questo tipo e dimensioni, ha colpito tutti i Paesi coinvolti in questo progetto e non solo. Mentre l’UE praticava la politica delle ”braccia aperte” e accettava un enorme afflusso di rifugiati, le istituzioni locali gestivano la crisi solo in modo umanitario, fornendo riparo, acqua e cibo ai rifugiati senza però consentire loro di adattarsi e assimilare nella nuova cultura. La scarsa attenzione a questi temi è stata una delle principali cause che ha portato ad una serie di attacchi fisici e sessuali sulle donne in numerose città europee durante il Capodanno 2015-2016, quello accaduto a Colonia essendo stato il peggiore. La reazione che ha seguito gli attacchi è stata un’ulteriore radicalizzazione del discorso pubblico contro i migranti e i rifugiati, mentre allo stesso tempo si è innescata la paura tra le donne e si è affrontata la violenza di genere con un atteggiamento tradizionalmente radicato, affermando che in qualche modo le donne avessero ”provocato”.

Questi fatti ci hanno spinto a progettare il #JeSuisWoman, un corso di formazione che ha avuto l’obiettivo di esplorare la correlazione tra questi due problemi e un possibile approccio a una loro soluzione. Il progetto è stato rivolto a 21 giovani animatrici/animatori e moltiplicatori/moltiplicatrici associativi provenienti da Croazia, Germania, Grecia, Francia, Italia e Turchia. Si è tenuto a Zagabria, in Croazia, dal 26 settembre al 4 Ottobre 2016.

Le/I partecipanti sono stati dotate/i di una serie di competenze necessarie per affrontare al meglio le questioni poste da questo progetto. Il programma ha seguito principi di apprendimento non-formale e ha fornito l’occasione per i/le partecipanti di scambiare strumenti, acquisire esperienze, conoscenze e competenze e un certo grado di autonomia con le tematiche, con particolare attenzione all’ambito della protezione dei diritti umani e delle competenze di sviluppo educativo, sostenendo allo stesso tempo il loro attivismo nella società, contribuendo al loro sviluppo personale e al cambiamento sociale, con particolare attenzione alla violenza di genere, alla discriminazione di genere, ai diritti umani, all’apprendimento interculturale e all’inclusione sociale.

The spotlight in Europe has been brought up onto following issues. Refugee crisis, being the first one, has affected all of the countries involved in this project, and beyond. While Europe has practiced the ‘open arms’ policy by accepting huge refugee inflow, they handled the crisis merely in humanitarian way, by providing shelter, water and food to refugees, without enabling them to adapt and assimilate into new culture. The insufficient attention to these issues was one of the main causes that led to a series of physical and sexual attacks on women in numerous European cities during New Years Eve 2015-2016, the one in Cologne being the biggest. The reaction that followed the attacks was further radicalization of public discourse against migrants and refugees; while at the same time triggering fear among women and addressing gender based violence with a rooted attitude saying that they somehow provoked it.

This motivated us to design the training course #JeSuisWoman with aim to explore the correlation between these two issues and possible approach to the problem. This training course was addressed to 21 youth workers, youth leaders and multipliers coming from Croatia, Germany, Greece, France, Italy and Turkey. It was held in Zagreb, Croatia from 26th of September to 4th of October 2016.

Participants were provided with a set of competencies needed to address the issues tackled by this project. The program followed non-formal learning principles and provided an opportunity for participants to exchange tools, gain experiences, knowledge and skills and empower themselves, particularly focusing in the field of human rights protection and competences development, supporting their activism in the society, while contributing to their personal development and social change, with focus at gender based violence, gender based discrimination, human rights, intercultural learning and inclusion.

Dismantling the city – Iscar (Spagna/Spain) 2016

“Dismantling the city, natural option” ha avuto l’obiettivo fondamentale di riflettere su come combattere lo spopolamento della popolazione giovanile nelle aree rurali, e in ultima analisi, la scomparsa di persone e tradizioni; oltre a ciò, di mostrare ai partecipanti esempi di come generare opportunità di lavoro autonomo senza necessariamente dover lasciare i loro luoghi di origine. Sono state proposte ai partecipanti diverse dinamiche e giochi volti a sensibilizzarli verso il rispetto per l’ambiente e per analizzare la situazione della disoccupazione giovanile per sviluppare, nelle attività delle organizzazioni a cui appartengono come volontari, la loro attiva partecipazione per aiutare le comunità e i governi ad alleviare un problema sempre più evidente e pervesivo: la graduale scomparsa delle nostre campagne, delle nostre origini e le molteplici conseguenze che questo comporta per il turismo e l’economia, sostenendo la vita rurale e, prima di tutto, la natura stessa. Questo progetto mirava infine a essere un’analisi di quanto sostenibili siano le nostre attività e, in particolare, ha inteso individuare una serie di proposte che ci permettano di essere molto più efficaci nelle nostre azioni per preservare l’ambiente e di conseguenza la nostra popolazione. Il progetto è stato anche considerato come uno spazio per sviluppare alcune capacità, competenze, innovazione, con esempi nel campo dell’imprenditorialità.

 

 

“Dismantling the city, natural option” had the fundamental objective to reflect on how combat the depopulation of rural youth, and ultimately, the disappearance of people and traditions of rural areas and, in addition, to show to participants examples of generating self-employment opportunities in rural areas without having to leave their places of origin. Thus, different dynamics and games aimed at raising awareness among young people towards the environment and the analysis of the situation of youth unemployment in the activities of the organizations to which they belong develop participants were proposed and how from volunteering participants can actively promote to help communities and governments to alleviate an increasingly obvious and most pervasive problem: the gradual disappearance of our countryside, our origins and multiple consequences that entails for tourism, the economy, boosting the rural life and, first of all, nature itself. This project aimed to be an analysis of how sustainable are our activities and, especially, to draw a number of proposals that can allow us to be much more consistent in our actions to preserve the environment and consequently our peoples. The project was considered as a space to develop some capabilities, expertise, innovation, and example of fields of entrepreneurship.

World can be fair! 20 Febbraio 2016 / February 20th, 2016 in Torino (Italia / Italy)

Il 20 Febbraio 2016 alle Officine Corsare in Via Pallavicino, 35 a Torino  abbiamo realizzato l’evento “World Can Be Fair!” che costituisce il lancio del progetto Youth Work Net, iniziativa  di formazione all’imprenditoria etica per giovani dai 18 ai 25 anni.

“World Can be Fair” ha visto relatori provenienti da Germania (Soziale-bildung di Rostock), Scozia (One World Shop di Edimburgo) e Turchia – oltre che interventi del Commercio Equo di Altromercato  e LiberoMondo e del bio italiano – che hanno presentato buone pratiche e attività in corso. Ha partecipato anche un rappresentante del portale web Italia Che Cambia e una cooperante di ACS Italia

Alla mattinata di seminario sono seguiti lavori di gruppo al pomeriggio sulle prospettive dell’Economia Eticamente orientata, l’apericena e un concerto serale con Bandragola Orkestar. L’evento è stato realizzato in partenariato con le Cooperative Sociali I.So.La. e Madiba e con il cofinanziamento della Fondazione CRT e della Compagnia di San Paolo

 

 

February 20th, 2016 at Officine Corsare in Via Pallavicino, 35 in Turin we have realized the event “World Can Be Fair!”, the launch of the Youth Work Net project, ethical entrepreneurship training initiative for young people aged from 18 to 25 years.

“World Can be Fair” saw speakers from Germany (Soziale-bildung from Rostock), Scotland (One World Shop from Edinburgh) and Turkey – as well as activists of Fair Trade Altromercato,  Liberomondo and the Italian organic agricolture – who presented best practices and ongoing activities. Attended at the event a representative of the Italia Che Cambia web portal and one representative of ACS Italy NGO.

At the seminar held in the morning followed a group work in the afternoon about the Economy Ethically oriented, the aperitif and an evening concert with Bandragola Orkestar. The event was realized in partnership with Cooperative Sociali I.So.La. e Madiba and with the co-financing of Fondazione CRT and Compagnia di San Paolo

A3_YouthWorkNet

Qui potete scaricare la presentazione di Alba Aceto sull’agricoltura civica e sociale in Italia / Here you can download Alba Aceto’s ppt about civic and social agricolture in Italy (Italian only)

Qui potete scaricare la presentazione di Nicola Bottazzo sul Solidale Italiano Altromercato / Here you can download Nicola Bottazzo’s ppt about Solidale Italiano by Altromercato (English only)

Qui potete scaricare la presentazione di Rachel Farey & Gilly McWhirter sul Commercio Equo in Scozia e nel Regno Unito / Here you can download Rachel Farey’s & Gilly McWhirter ppt about Fair Trade in Scotland and the UK (English only)

Qui potete scaricare la presentazione di Gulbahar Yilmaz e Sevilay Bulut sul progetto Trade Can Be Fair! / Here you can download the Gulbahar Yilmaz’s and Sevilay Bulut’s ppt about the Trade Can Be Fair project (English only)

 

 

Youth Work Net – Costruiamo insieme l’economia di domani! – Torino (Italia/Italy) 2016

Costruiamo insieme l’economia di domani!

Con Youth Work Net le idee dei giovani si trasformano in progetti concreti di valore sociale, etico e imprenditoriale.

Partecipiamo da protagonisti al progetto Youth Work Net! Promosso dalle Cooperative Sociali Madiba e I.So.La e realizzato con il sostegno di Compagnia di San Paolo, si rivolge ai giovani dai 18 ai 25 anni residenti nei comuni di Torino, Beinasco, Bruino, Collegno, Orbassano, Piossasco, Rivalta di Torino e Volvera. Youth Work Net è un progetto di politiche attive del lavoro strutturato in due fasi: la prima di formazione e orientamento, la seconda di inserimento lavorativo e accompagnamento all’avvio d’impresa nel quadro dell’Economia Solidale, Sostenibile ed Eticamente Orientata, con la possibilità di usufruire di tirocini e partecipare a un Campus residenziale.

Il percorso di formazione iniziale si compone di numerosi incontri che si terranno presso i locali delle Officine Corsare, via Pallavicino 35 a Torino. Questa prima fase consentirà di sviluppare competenze operative per affrontare da protagonisti il mercato del lavoro, stimolare la propria creatività e acquisire strumenti per la crescita individuale e professionale.

Per partecipare è necessario pre-iscriversi compilando il modulo scaricabile dal sito Youth Work Net e inviandolo all’indirizzo mail info@youthworknet.it, oppure consegnandolo a mano presso: Officine Corsare (Via Pallavicino, 35 – Torino), Bottega Equamente (via F.lli Vasco, 6bis ang. Via Verdi – Torino), Villa DiVi (via Rivalta, 15 – Piossasco).

Per partecipare sarà richiesto il versamento di un contributo di 50,00€, che andrà nel fondo destinato alle start-up avviate dal progetto; la quota verrà richiesta al momento della conferma dell’iscrizione.

Per ottenere l’attestato di partecipazione e accedere alla seconda fase dedicata all’inserimento lavorativo e all’avvio d’impresa, è richiesta almeno l’80% di frequenza al corso.

Le pre-iscrizioni resteranno aperte dal 20 al 29 febbraio 2016, i posti sono limitati, verrà creata una graduatoria per ordine di iscrizione e sarà data priorità ai giovani senza occupazione e iscritti al Centro per l’Impiego.

YWN modalità iscrizione

Gender Cooperation 1.0 – Torino (Italia / Italy) 2015

Il progetto “Gender Cooperation 1.0” è stato realizzato attraverso uno scambio giovanile internazionale aperto alle persone LGBT e ha offerto ai partecipanti l’opportunità di confrontarsi attraverso uno scambio reciproco di opinioni anche su questioni ancora controverse, come – ad esempio – pari opportunità di adozione per le coppie dello stesso sesso e riflessioni sull’identità di genere, con l’obiettivo di riflettere prima sulla propria identità al di là degli stereotipi e dei vincoli sociali e, di conseguenza, di migliorare la comprensione reciproca e la cooperazione con altre identità di genere attraverso riflessioni sul conflitto e la violenza di genere, spregevole prodotto finale di un processo che – come è stato sottolineato – è in primo luogo di non-dialogo e non-cooperazione reciproca.

Il lavoro sui conflitti interpersonali che ha fatto parte di questa proposta di progetto è stato ispirato dal desiderio di sottolineare la possibilità di reciproco arricchimento che il dialogo può portare a ogni individuo in quanto tale. I/Le partecipanti hanno anche aumentato il loro grado di conoscenza delle questioni di genere al fine di sostenere il loro impegno nelle ONG di origine e sono state/i in grado – grazie a ciò che hanno appreso durante lo scambio – di chiarire le loro competenze e le loro azioni, tenendo conto delle migliori pratiche apprese dagli/dalle altri/e partecipanti e dalle organizzazioni di invio. Questo maggiore impegno ha influenzato il principale target di attività delle associazioni (giovani, 16-30 anni) al fine di avviare anche pratiche di istruzione tra pari e sostenere le azioni già in atto nei rispettivi Paesi d’origine.

Le organizzazioni partner hanno beneficiato dei risultati dello scambio col veder aumentata la loro conoscenza delle rispettive buone pratiche in atto e quindi nel migliorare il proprio approccio alle questioni di genere nei rispettivi territori. Infine, il progetto ha avuto un impatto significativo a livello locale, sostenendo le organizzazioni partner – in particolare quelle provenienti dalla Bosnia-Erzegovina e dalla Georgia, dove si sono verificati negli ultimi anni dispute violente anche nei confronti delle persone e degli eventi organizzati da persone LGBT – al fine di meglio promuovere la tolleranza e la comprensione degli aspetti della costruzione sociale del genere.

 

 

The project “Gender Cooperation 1.0”, implemented through an international youth exchange open to LGBT persons, as well, aimed to provide the participants with an opportunity to compare mutual exchange of views (even on issues still in dispute, such as – for example – equal opportunities of adoption for same-sex couples ) and reflections on gender identity, with the aim to reflect first on our own identity beyond stereotypes and constraints and, consequently, to increase understanding and mutual cooperation with other gender identities through reflections on gender conflicts and gender-based violence, despicable end product of a process that – as was emphasized – is first and foremost of non-dialogue and non-mutual cooperation.

The work on interpersonal conflict, which is part of this project proposal, was inspired by the desire to emphasize the potential for mutual enrichment that dialogue can lead to each individual as such. The participants also increased their degree of knowledge of gender issues in order to support their own commitment in the NGOs of origin and they were able – thanks to what learned during the exchange – to clarify their skills and their actions taking into account best practices learned from other participants and organizations, as well. This increased commitment influenced the main target group of the activities of the associations (young people, 16-30 years old) in order to initiate also practices of peer-education and support those actions already in place in the respective home countries.

Partner organizations benefited from the results of the exchange seeing increased their knowledge of best practices and thus improving their own approach to gender issues in their respective territories. Finally, the project had a significant impact at the local level, supporting partner organizations – particularly those from Bosnia-Herzegovina and Georgia, which have occurred in recent years over violent disputes also directed against persons and events organized by LGBT persons – in order to better promote tolerance and understanding of the aspects of the social construction of gender.

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A questo link puoi vedere il video dello scambio / Follow this link to watch the youth exchange video

European citizens, global citizens – Bucarest (Romania) 2015

Riconoscendo che il 2015 viene dichiarato Anno Europeo per lo Sviluppo, l’obiettivo principale di questo progetto è stato quello di promuovere tra i giovani i valori dello sviluppo sostenibile, della pace e della sicurezza, della solidarietà e del rispetto reciproco tra le persone, dell’eliminazione della povertà e della tutela dei diritti umani – tutti valori evidenziati nel Trattato di Lisbona. Inoltre, questo progetto ha inteso sviluppare nei partecipanti attitudini, competenze e conoscenze in materia di cooperazione e partecipazione sociale.

Il progetto ha riunito 50 giovani provenienti da quattro paesi e ha favorito la loro comprensione e l’aumento delle loro conoscenze sul tema dello sviluppo sostenibile globale e sul ruolo europeo nel contesto mondiale.

Il progetto è stato organizzato dal 1 ° al 9 agosto del 2015 dalla Fondazione Lumina di Bucarest avendo con partner la Bulgarian Youth Community  (Bulgaria), Ihnilates Tou Fotos (Grecia), l’Associazione Culturale Pro.metEU.s (Italia) e l’International Humanist and Ethical Union (Turchia).

 

Qui puoi vedere la pubblicazione finale del progetto / Here you can have a look to the project’s final publication 

Clicca qui per raggiungere il sito del progetto / Click here to reach the project’s website

Starting from the acknowledgement that 2015 is the European Year of Development, the main aim of this project was to promote the values of sustainable development, peace and security, solidarity and mutual respect among people, eradication of poverty and protection of human rights – values highlighted in the Treaty of Lisbon – among youth. Moreover, this project seeked to develop participants attitudes, skills and knowledge on cooperation and social participation.

The project brought together 50 young people from four countries that fostered their understanding and knowledge on the issue of global sustainable development and the European role in the global framework during the main activity.

The project was organized from 1st to 9th August, 2015 by Lumina Foundation and partners were Bulgarian Youth Community (Bulgaria), Ihnilates Tou Fotos (Greece), Associazione Culturale Pro.m.e.t.EU.s (Italy) and The International Humanist and Ethical Union (Turkey).

World in Co-working – Medina del Campo (Spagna / Spain) 2015

Con il progetto “World in Co-working” abbiamo proposto un esempio di come un piano d’azione per la partecipazione democratica e civile quale “Medina 21”, applicato nella città di Medina del Campo a 10 anni di esistenza dalla sua nascita, sia riuscito ad essere riconosciuto come modello di vera, possibile e, soprattutto, autentica partecipazione dei cittadini.
“World in Co-Working” ha, in sintesi, proposto ai giovani partecipanti un sistema di progettazione partecipata spiegata sin dal suo inizio, apprendendo di prima mano da tecnici Consiglio Comunale, collaboratori e facilitatori le iniziative che hanno avviato il piano “Medina 21”, con tutti i suoi Enti partecipanti, i progetti creati e realizzati durante la sua esistenza e i suoi punti di forza e di debolezza. In ultima analisi, un chiaro esempio di partecipazione civica, che invita i giovani a implementare modelli simili di partecipazione nei loro Paesi e comunità di vita con l’aiuto dei soggetti pubblici o privati ​​a loro più vicini.

 

With the project “World in Co-working” we proposed an example of how an action plan for civic and democratic participation as “Medina 21”, applied in the city of Medina del Campo with 10 years of existence since its birth, managed to be recognized not only as a model of true, possible and, above all, authentic citizen participation.
“World in Co-Working” proposed to the young participants a system of participatory planning explained since its inception, learning at first-hand from the City Council technicians, collaborators and facilitators, the initiatives that have started the plan “Medina 21”, with all participants bodies, projects created and developed during its existence and their strengths and weaknesses. Ultimately, a clear example of civic participation, which invites young people to implement similar patterns in their countries and communities of life with the help of the closer public and private entities.

Creative Inclusion – Szeged (Ungheria / Hungary) 2015

L’obiettivo generale di questo scambio di giovani è stato quello di promuovere l’inclusione sociale al fine di invitare i giovani partecipanti a diventare cittadini europei che sono a conoscenza dei problemi sociali e pronti ad agire al fine di condividere, esplorare e praticare metodologie innovativi per promuovere la tolleranza reciproca, la reciproca accettazione e l’espressione dei propri punti di vista.

Lo scambio giovanile è stato basato su metodologie di istruzione non-formale con elementi di apprendimento, tecniche cooperative, attività all’aria aperta, condivisione ed esplorazione, organizzando alla fine una mostra pubblica.

Durante i partecipanti al progetto hanno avuto l’opportunità di conoscere meglio i temi della discriminazione, delle minoranze, della povertà in generale e – nel corso di una formazione mirata alla loro sensibilizzazione – hanno esplorato l’inclusione sociale, le minoranze, la povertà e la discriminazione nei Paesi partecipanti e hanno discusso di segregazione e sulle buone pratiche per combattere contro di essa durante la visita all’ex scuola elementare Móra Ferenc.

I partecipanti hanno poi utilizzato le conoscenze acquisite nei primi giorni per pianificare, progettare e creare dipinti che promuovessero l’inclusione sociale, per progettare e stampare su magliette il logo dello scambio, anche questo sull’importanza dell’inclusione sociale, di esprimere i loro punti di vista progettando distintivi e decorazioni su T-shirt, a pianificare, preparare, promuovere e realizzare una mostra di dipinti e altre opere da loro stessi realizzate.

 

The overall aim of this youth exchange was to promote social inclusion among young people, in order to become European citizens who are aware of social issues and ready to take action in order to share, explore and practice innovative ways to promote reciprocal tolerance and acceptance and to express their own points of view.

The youth exchange was built on non-formal education and consisted in experiential learning elements, cooperative techniques, outdoor activities, sharing, exploring, organizing at the end a public exhibition.

During the project participants had the opportunity to learn more about discrimination, minorities, poverty in general and during a sensitizing training they explored social inclusion, minorities, poverty and discrimination in the participant countries and they debated about segregation and about good practices to fight against it during the visit of the former Móra Ferenc Primary School.

Participants used the knowledge they gained on the first days to plan, design and create paintings that promote social inclusion, to design and print on T-shirts the logo of the exchange that can express the importance of social inclusion, to express their points of view by designing badges and T-shirt decorations, to plan, prepare, promote and realize an exhibition of the paintings and other exhibits they produced.

Via traditions and variety – Shumen (Bulgaria) 2015

Questo progetto è stato sviluppato dal centro culturale nazionale “Bratstvo – 1860” (“Fratellanza 1860”), in Bulgaria, come parte del programma “Erasmus +“.

Il progetto ha previsto uno scambio di giovani per giovani dai 16 ai 30 anni provenienti da 4 paesi (Bulgaria, Romania, Turchia e Italia) per una durata di 10 giorni. Nello spirito di apprendimento non-formale e in un ambiente multiculturale, i partecipanti hanno avuto modo di aumentare le proprie conoscenze sulle diverse tradizioni e sui costumi nei loro Paesi e regioni di provenienza e di creare nuove idee al fine di divulgarle e promuoverle a beneficio dei giovani in tutta Europa. Il tema principale è stato la conservazione e la divulgazione della propria identità culturale e il focus è stato posto soprattutto sulle tradizioni e sui costumi non così diffusi e persino dimenticati.

I partecipanti hanno discusso e hanno proposto le proprie idee sulle modalità per stimolare il volontariato come strumento per la conservazione e la diffusione della varietà culturale dell’Europa.

Il progetto è stato realizzato nelle città di Shumen, Smyadovo e Varna in Bulgаria.

 

This project was developed by National cultural center Bratstvo – 1860 (“Brotherhood 1860”) in Bulgaria as part of „Erasmus +“ programme.

The project included a youth exchange addressed to young people from 18 to 30 years old coming from from 4 countries (Bulgaria, Romania, Turkey and Italy) for 10 days. In the spirit of non-formal learning and multicultural environment the participants learnt more about different traditions and habits in their different countries and regions and created new ideas in order to popularize them and promote them like habits for the young people in Europe. The main topic was preserving and popularizing own cultural identity and the focus was mainly put on not so popular and even forgotten traditions and habits.

Participants discussed and revealed new ideas about the way to stimulate volunteering as instrument for preserving and spreading EU cultural variety, as well.

The project took place in Shumen, Smyadovo and Varna in Bulgаria.

Clicca qui per vedere il video dello scambio / Click here to watch the youth exchange video

 

The melting iceberg TC – Budapest (Ungheria / Hungary) 2015

Questo corso di formazione ci ha provocato e ispirato. Non eravamo interessati a insegnare e/o imparare il modo ‘giusto’ per affrontare l’apprendimento interculturale oggi, ma stimolare la riflessione critica sugli atteggiamenti personali, gli approcci educativi e le scelte politiche.
Le intenzioni specifiche erano le seguenti:
1. Ispirare i partecipanti ad osservare meglio la loro comprensione del concetto di cultura e di apprendimento interculturale.
2. Invitare i partecipanti a sperimentare cosa significa essere coscienti della diversità e in grado di affrontare l’ambiguità e il cambiamento.
3. Fornire ai partecipanti opportunità e spazi per rivedere criticamente le loro pratiche educative nel campo dell’apprendimento interculturale.

Il corso ha invitato i partecipanti a sperimentare in diversi modi l’ambiguità e la diversità come concetti fondamentali. Le esperienze proposte hanno inteso sfidare i partecipanti a livello sia emotivo che intellettuale. Ogni attività è stata finalizzata a fare in modo che i partecipanti potessero rivedere profondamente il loro approccio e la loro comprensione in relazione alla cultura ritrovandosi, forse, in accordo con il concetto di approccio cosciente all’ambiguità e alla diversità.

Facilitatori del corso sono stati Camilla Bogetun Johansson, Gabor Csikos e Peter Hofmann.

 

This training course provoked and inspired. We were not interested in teaching and learning the ‘right’ way for contemporary intercultural learning, but stimulating critical reflection about personal attitudes, educational approaches and political understandings:
The specific intentions were:
1. Inspiring participants to look behind their understanding of culture and Intercultural Learning.
2. Inviting participants to experience what it means to be diversity conscious and able to deal with ambiguity and change.
3. Providing participants the opportunity and space to critically review their educational practice when it comes to intercultural learning.

The course invited participants to experience in different ways ambiguity and diversity as the two central concepts. The experiences offered aim to challenge participants on intellectual as well as emotional level. Every activity was aimed to support participants reviewing profoundly their approach and understanding in relation to culture – and perhaps find themselves within the concept of ambiguity and diversity conscious approaches.

Team of Facilitators were composed of: Camilla Bogetun Johansson, Gabor Csikos and Peter Hofmann.